Mah, continuo a seguire in tv i servizi che arrivano dal Brasile sul fallo di Zuniga che ha pregiudicato il Mondiale a Neymar. Mi dispiace per l’esperienza negativa di quella che stava diventando la stella del Mondiale, mi dispiace per le sue lacrime, mi dispiace per l’accanimento mediatico sul napoletano. Mi spiace molto. Però… Però da spettatore, anzi da telespettatore, da appassionato oggi e da calciatore dilettante per una vita, non sono del tutto convinto del dramma.Ho rivisto le immagini di quel fallo decine di volte: così come dopo la prima, l’impressione è di un intervento scoordinato e maldestro, incosciente ma non cattivo (il che non è necessariamente un attenuante, almeno rispetto alle coseguenze).
Per quanto mi sforzi, mi sembra comunque un po’ difficile che lo stesso colpo inferto pochi centimetri sopra o sotto avrebbero costretto Neymar alla sedia a rotelle. Con tutto il rispetto per lui e per i medici che gli avrebbero detto queste cose. Ci sono sport più violenti del calcio – persino il rugby, l’hockey o il basket tra bestioni di 2 metri da 100 chili – riguardo lo scontro fisico, eppure non ricordo nessuno costretto alla sedia a rotelle per un’azione di gioco così come non lo ricordo nel calcio.
Mi sembra che l’effetto di questo psicodramma sia più importante per distrarre i brasiliani dal 7-1 beccato dalla Germania che per compatire Neymar.
Ma è solo un’impressione…